Cari amici ecco una poesia scritta dal nostro amico Emanuele Gemma.
Ecco la prima:
Nascita
Non hai potuto
abbracciarmi e tenermi con te
per difendermi dal freddo
dell’inverno e del malanno,
tu che del bianco dei freddi corridoi
facesti rosso di passione materna,
giovane donna immeritevole
del figlio malato, del figlio operato
cercasti di raggiungere,
di poter toccare
quel poco di carne
pallida e tagliata
ma,
v’era il vetro, v’erano i cavi,
il freddo dei bisturi,
il caldo del sangue
oh madre, ovunque dedico a te,
che non hai mai meritato
quel giorno di Dicembre
che ancora stai scontando.
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