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Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente (7-18 anni)
È una condizione caratterizzata da cronica, grave e persistente irritabilità, con rilevanti e frequenti manifestazioni cliniche come l’aggressione fisica verso cose o persone. L’umore è persistentemente irritabile o arrabbiato. Secondo alcuni autori l’irritabilità grave e non episodica nei bambini è indicatore di possibile Disturbo Bipolare.
2-4% più nei maschi che nelle femmine
Disturbo Depressivo Maggiore
Gli specificatori di gravità (lieve, moderata, grave) e di decorso, hanno specifiche caratteristiche. Infatti il paziente con DDM può essere con ansia e/o depressione con sintomi ipomanicali, melanconico, atipico, psicotico congruente con umore (deliri di colpa, rovina), non congruente con umore (persecutorio), catatonico.
L’esordio può essere in peripartum o stagionale.
Prevalenza: 7% (con importanti differenze per fasce di età dai 18 ai 29 anni 3 volte maggiore che negli ultra 60 o più. Femmine hanno tassi maggiori di 1.5-3 rispetto ai maschi con inizio in adolescenza).
Disturbo depressivo persistente (distimia)
L’esordio è precoce e insidioso. Il decorso è cronico, spesso associato a disturbo borderline di personalità o da uso di sostanze. La disabilità prodotta da questo disturbo è pari o superiore a quella prodotta dal Disturbo Depressivo Maggiore. Caratteristiche: ansia e miste. Il paziente con DDP è melanconico, atipico, psicotico congruente, non congruente, catatonico. L’esordio può essere in peripartum. Fondamentale è specificare la Sindrome Distimica pura con EDM (Episodio Depressivo Maggiore) persistente, con EDM intermittenti, con o senza episodio depressivo in atto.
Prevalenza: 0.5% (per il disturbo depressivo maggiore cronico 1.5%)
Disturbo Disforico Premestruale
Umore marcatamente depresso, labilità, irritabilità, disforia ansia che si ripetono durante la fase premestruale del ciclo e vanno incontro a remissione all’insorgenza o poco dopo le mestruazioni Devono essere nella maggior parte dei cicli con una grave compromissione del funzionamento lavorativo e sociale.
Prevalenza: 1,3-1,8% delle donne mestruate
Disturbo Depressivo indotto da sostanze/farmaci
Mostrano tutti i sintomi della depressione maggiore, tuttavia questi sono associati alla ingestione, iniezione, inalazione di una sostanza (droga, tossina, farmaco psicotropo, altro farmaco), e i sintomi depressivi persistono oltre la durata prevista degli effetti fisiologici dell’intossicazione o periodo di astinenza.
Prevalenza: 0,2%
Disturbo Depressivo dovuto a condizione medica
Quadro clinico con rilevante o persistente umore depresso, conseguenza fisiopatologica diretta di un’altra condizione medica: depressione con ictus, Malattia di Huntington, traumi cerebrali, Malattia di Parkinson, ipotiroidismo, Sindrome di Cushing.
Disturbo Depressivo con altra specificazione
- Depressione Breve Ricorrente
- Episodio depressivo di breve durata
- Episodio depressivo con sintomatologia insufficiente.
Disturbo Depressivo senza altra specificazione
Si classifica quando i sintomi della depressione, che causano un disagio clinicamente significativo, predominano, ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi depressivi.
Quali sono gli elementi di rischio su cui intervenire:
Dolore cronico, ampiamente associato a fenomeni infiammatori. I malati presentano un maggior rischio di sviluppare la patologia depressiva, di rispondere in modo meno soddisfacente ai trattamenti usualmente proposti per tale disturbo e infine ad andare incontro a cronicizzazione della patologia psichica.
Disturbi cronici del sonno tendono a seguire un meccanismo analogo di sollecitazione delle risposte infiammatorie e del rischio depressivo.
Alimentazione inadeguata, obesità e scarso esercizio fisico sono altri fattori di rischio per l’attivazione delle specifiche vie che portano ad alterazioni infiammatorie e depressive.
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