Timorosi, prudenti e timidi o avidi di novità e pronti ad esplorarle, temerariamente proiettati verso l’esterno? Timidezza od eccessivo coraggio, due tipologie di temperamento opposte, che oggi sappiamo essere collegate alla grandezza del cervelletto. La prima categoria di persone infatti ha questa parte del cervello di dimensioni sensibilmente minori rispetto all’altra che risulta avere il cervelletto particolarmente sviluppato.È il risultato di uno studio realizzato da ricercatori dell’Irccs Fondazione S.Lucia e dell’università La Sapienza di Roma, che dimostra come il cervelletto giochi un ruolo chiave nella determinazione delle differenze individuali di personalità.
Lo studio
Finora si era ritenuto che il cervelletto fosse implicato sostanzialmente nelle funzioni motorie e cognitive, e più recentemente in quelle affettive, ma non era mai stato associato alla personalità. Lo studio, appena pubblicato sulla rivista scientifica “Human Brain Mapping”, è il primo che affronta questa relazione.
I ricercatori hanno raccolto dati da un campione molto ampio di soggetti sani, combinando tecniche di neuro-immagine strutturale e misure di personalità legate ai tratti temperamentali, descritti nella “Scala di Temperamento e Carattere” di Cloninger, padre del modello bio-psico-sociale della personalità. Secondo questo modello mentre il carattere è influenzato dal contesto ambientale ed educativo, il temperamento è geneticamente determinato.
Tra le dimensioni di temperamento, quelle di “Novelty Seeking”, ovvero la predisposizione a ricercare/esplorare la novità, e “Harm Avoidance”, ovvero la predisposizione ad essere cauti ed inibiti, sono le dimensioni fondamentali che guidano le nostre risposte agli stimoli ambientali, spiegano i ricercatori.
I risultati
La ricerca ha dimostrato che coloro che avevano una maggiore tendenza all’esplorazione ed erano maggiormente incuriositi dalle novità avevano volumi del cervelletto più grandi.
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