Giornata Mondiale dell’Amicizia
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito nel 2011 una giornata per celebrare l’amicizia, sentimento universalmente riconosciuto come “nobile” e in grado di offrire gioia e ricchezza in termini di condivisione, complicità ed emozioni. Questa ricorrenza che da quasi una decina d’anni decade il 30 luglio, è stata formalmente designata per incoraggiare la cooperazione e il dialogo tra popoli e culture differenti, promuovendo l’abbattimento di muri d’intolleranza e la costruzione di ponti e porti sicuri capaci di accogliere la bellezza della diversità.
Gli amici sono coloro che ci conoscono, che si lasciano ispirare dai nostri pregi e amano le nostre imperfezioni e le nostre fragilità. Gli amici ci sostengono nei momenti di sconforto, corrono al nostro fianco verso la linea del traguardo ed esultano per i nostri successi.
Gli amici a volte ci deludono, ci fanno soffrire con le loro bugie o ci feriscono con le loro verità e la loro capacità di leggerci dentro.
Per chi soffre di depressione, l’amico può rivelarsi una presenza d’inestimabile valore e conforto o, al contrario, un qualcuno da cui allontanarsi per svariati motivi: la voglia di isolarsi e di immergersi totalmente nel proprio dolore, la paura di essere giudicati come persone deboli e incapaci di reagire alle sfide della vita o la vergogna e il senso di colpa di non essere in grado di farcela da soli con le proprie forze. Qualunque sia la motivazione che spinge l’individuo depresso a evitare coloro che lo amano e lo supportano, è importante ricordare che la fuga non è la soluzione a un problema che, di fatto, appare insolvibile. La depressione è un vortice che lentamente ti risucchia, ti svuota e ti fa sentire triste, apatico, con nulla da offrire agli altri e, per questo motivo, non meritevole di ricevere alcunché da nessuno. Il primo passo da compiere per affrontare questo disturbo è riconoscerlo in quanto tale, lasciando il senso di colpa fuori dalla porta e permettendo a noi stessi di addentrarci nella nostra sofferenza per conoscerla meglio e dialogare con essa a cuore aperto.
È bene infine ricordare che i veri amici ci sostengono nel momento del bisogno e ci amano nel nostro modo di esseri imperfetti ma, nonostante ciò, non sempre hanno le competenze e la disponibilità emotiva per accogliere il nostro carico di dolore e le nostre paure.
Gli amici non sono un po’ psicologi, così come del resto gli psicologi non sono un po’ amici. Lo psicologo e lo psicoterapeuta sono professionisti della relazione d’aiuto che, a seguito di una specifica formazione, affiancano l’individuo nel proprio percorso di cura il cui scopo è quello di maturare una maggior consapevolezza circa il proprio modo di essere e sentirsi.
A questo proposito, la nostra Associazione offre un ventaglio di possibilità che spaziano dal percorso individualizzato con il singolo professionista al gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto, gestito da personale volontario ma adeguatamente formato.
Se sei in una situazione di disagio psicologico, puoi chiamare le nostre professioniste o volontarie:
Dott.ssa Amici Patrizia 340 3463181 – Dott.ssa Katia Ponti 371 174 4756 – Dott.ssa Rota Graziosi 349 382 2224
Monica Ravazzini 333 367 2940 – Giusi Miglioli 340 698 9209
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